Riflessioni ad alta voce
Inizia con questo numero della rivista “Perchè no?” una piccola rubrica che attraverso uno sguardo psicologico sulla realtà, parla di fatti di attualità.
Oggi, e non può essere che così, l’argomento è la manovra economica e tutto ciò che ne consegue.
Eccoci qua, dopo quasi quarant’anni dal famoso e vituperato motto sopra citato, a ritrovarci ad avere a che fare con un “pagherò”, non proprio indifferente se ormai il tema del dibattere è il fallimento dell’azienda Italia!
Il “pagherete caro e tutto” era rivolto ai cosiddetti padroni (ci dicono che da tempo non esistono più!), a una certa politica ( se si potesse fare a cambio tra l’allora: anni 60-70 e gli attuali chi scegliereste?) a un sistema di vita che già all’epoca non tutelava le persone e gli ambienti naturali. Oggi attraverso un ribaltamento della storia, dobbiamo e dovremo dire: “PAGHEREMO CARO, PAGHEREMO TUTTO!”.
La nemesi si è compiuta, forse qualcuno dirà: finalmente!
Coloro che in modo troppo libero, novelli Robin Hood, volevano cambiare il mondo togliendo a chi aveva troppo per fare avanzare uguaglianza e democrazia (non dimentichiamoci mai della frase non c’è libertà senza giustizia!) eccoli serviti: dovranno pagare (fin dalla nascita! ) tutti gli errori e lo spreco di una classe politica, e non solo, incompetente e arrogante (ma in realtà non ci sono parole sufficienti per s/qualificarli!)
Certo i toni catastrofistici non aiutano e in fondo lo “stellone italiano” – quello per intenderci del “culo di Sacchi” (invito i più giovani a documentarsi!) – speriamo che ci salverà.
In fondo siamo il paese con la maggior percentuale di opere d’arte del mondo, in fondo si può sempre monetizzare il Colosseo o il paesaggi dello Chiantishire (tra l’altro, appunto, già tutto inglese!).
Ecco, in questi mesi, abbiamo assistito a ragionamenti come questi, dal mio punto di vista, e vorrei sbagliarmi, deliranti, adatti ad un paziente psichiatrico piuttosto che a un politico(credo fermamente che qualsiasi persona affetta da seri disturbi psichiatrici abbia più buon senso di molti soggetti che dovrebbero sedere in Parlamento!).
Ma la cosa più umiliante è stato il rimbalzo, un giorno sì e l’altro pure, di decisioni riguardo a come costruire la manovra economica.
Abbiamo assistito ad un gioco veramente indecente, si sono rimbalzati per quasi due mesi prese, cambiate, tolte, rimesse